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“EXOTICA”, ARRIVA L’ATTESO ALBUM DI PURPLE DISCO MACHINE

LUKAGEE | 19/10/2021

PURPLE DISCO MACHINE “Exotica”

Lo attendevano tutti, appassionati di musica dance e addetti ai lavori, ma anche semplicemente chi negli ultimi tempi aveva scoperto per caso questo dj tedesco classe 1980 che nel nostro paese è riuscito a diventare davvero (pop)olare con la sua “Hypnotized”, uscita nella primavera del 2020 e diventata in seguito la canzone più trasmessa dalle radio fino alla fine dell’anno.

Tino Piontek da Dresda, meglio conosciuto come Purple Disco Machine, era comunque uno dei produttori più apprezzati nell’ambito house già da parecchi anni, capace di crearsi un personale stile che in ogni caso andava ad attingere dai suoni anni settanta e ottanta. Una formula “fresca” ed azzeccata, anche collaudata se vogliamo, che in ogni caso man mano gli ha permesso di raggiungere risultati sempre più lusinghieri in termini di streaming e airplay radiofonico, e permettendogli di diventare uno dei remixer più richiesti per i big del pop.

Tra i suoi successi più noti ricordiamo “Devil In Me”, “Body Funk”, “Dished” e “In My Arms”, e i diversi remix realizzati per Dua Lipa, Lady Gaga e Kylie Minogue. Dopo “Soulmatic”, il suo primo album uscito nel 2017, è arrivato “Exotica”, in cui Purple Disco Machine riesce a centrare l’obiettivo, con un album bello da ascoltare, altrettanto da ballare e che oltre alle hit che abbiamo apprezzato negli ultimi mesi contiene anche diversi brani in cui il dj da sfogo al suo estro non sentendo la necessità di produrre per forza la hit facile.

Analizziamolo meglio, allora:

“Can’t Get Enough” feat. Sahara Beck

Disco perfetto come apertura dell’album. Intro di classe che fa presagire quasi un brano jazz e che invece poi esplode in una canzone orecchiabile dal contagioso ritornello, che mette in risalto le doti vocali dell’australiana Sahara Beck, eclettica cantante vincitrice di diversi Music Awards nel suo paese.

“At The Disko” feat. Lorenz Rhode

Qui è facile capire i suoni e le atmosfere che il buon Tino ha voluto rispolverare. Poteva tranquillamente essere il nuovo singolo dei Daft Punk, basta dire questo. Giro di basso, vocoder e pianate in evidenza, quasi a voler rendere tributo al mitologico duo francese che ha rivoluzionato il genere elettronico e continua ad essere d’esempio per i produttori “moderni”.

“Fireworks” feat. Moss Kena & The Knocks

Uno dei successi più conosciuti degli ultimi mesi che ovviamente non poteva mancare. Interpretato dal londinese Moss Kena e dalla band statunitense The Knocks, è uno dei dischi più radio “friendly” presenti in questo album, in cui sonorità disco e funk si incrociano con delle festanti melodie pop.

“Don’t Stop”

Dove ho già sentito questo disco? Chi ascolta tanta musica si sarà sicuramente posto questa domanda. Il disco originale era di Yarbrough & Peoples del 1980 ma negli ultimi mesi era stato ripreso, in modo alquanto similare, da Kideko & Saffron Stone. Difficile rimanere fermi, in ogni caso, con questo ritmo e questi suoni.

“Dopamine” feat. Eyelar

Il singolo del momento, l’ennesimo successo di Purple Disco Machine, che ascolteremo di sicuro fino a fine anno ed oltre. La voce di Eyelar e la produzione di Jenson Vaughan, uno degli autori più influenti degli ultimi anni, danno poi il tocco finale ad una canzone che si mette in mostra anche per l’originale video che strizza l’occhio a “Ritorno Al Futuro”.

“I Remember” feat. Elderbrook

Potrebbe sembrare una strana collaborazione, visto che sono due artisti non proprio vicinissimi come mood ma quella tra Purple Disco Machine ed Elderbrook, cantante inglese noto anche per la nomination ai Grammy Awards del 2018 con la sua “Cola” (insieme ai CamelPhat), è un’ottima combo che si materializza in un bellissimo brano di grande atmosfera.

“Opposite Of Crazy” feat. Bloom Twins

Influenze anni ottanta, decisamente anni ottanta. Interpretato dalle sorelle ucraine Bloom Twins, che avevano già collaborato con il nostro Benny Benassi per la sua “Daydream”, il brano sembra uscire direttamente da quei film che andavano di moda in quel magico decennio e che tanto è tornato ad essere attuale, musicalmente parlando, in questi ultimi tempi.

“Hypnotized” feat. Sophie and The Giants

La conoscono anche i sassi, per quanto è stata trasmessa. Una delle hit più note del 2020, anzi forse quella più nota, soprattutto qui in Italia, che ha fatto crescere esponenzialmente la fama di Purple Disco Machine nel nostro paese. Davvero pochi dubbi sul suo successo, per quanto mi riguarda, fin dalla prima volta in cui ho ascoltato questo brano ad aprile dello scorso anno, in pieno lockdown.

“Loneliness” feat. Francesca Lombardo

Uno dei brani più “elettronici” dell’album, grazie soprattutto all’influenza di Francesca Lombardo, artista italiana ma residente da tanti anni a Londra, dove continua a mietere successi nei club come dj e musicista. Da ascoltare a luce spenta, un bel viaggione in piena regola che innalza, e di molto, la qualità di questo album.

“Hands To The Sky” feat. Fiorious & House Gospel Choir

Il brano che a mio parere rappresenta maggiormente l’anima musicale di Purple Disco Machine, quello che ricorda le sue prime produzioni, con sonorità nu-disco che spesso ascoltiamo anche nei suoi dj-set. Una produzione di quelle con il marchio Glitterbox, per intenderci. Uno dei miei preferiti in assoluto di questo album, decisamente.

“Money Money” feat. Pink Flamingo Rhythm Revue

Nome impronunciabile del featuring a parte, qui andiamo nel territorio funk anni settanta che tanto piace all’artista. Sonorità perfette per ballare e divertirsi, anche se ormai siamo in autunno e l’estate inizia ad essere un lontano ricordo. La voce in falsetto poi fa venir voglia di rispolverare un pantalone a zampa d’elefante e il Tony Manero che c’è in noi.

“Playbox”

Un altro brano che abbiamo avuto modo di conoscere bene negli ultimi mesi e dove anni ottanta e settanta si intersecano, con il riff principale ripreso da “Rock The Box” di Sylvester (1984) e il sample vocale da “The Player” delle First Choice (1974). Esperimento azzeccato per una traccia essenziale nei suoni e dal basso incalzante, da ascoltare obbligatoriamente a volume alto.

“Exotica” feat. Mind Enterprises

Un altro italiano protagonista, questa volta per il brano che dona il titolo all’intero album. Ma non solo per Andrea Tirone, meglio conosciuto come Mind Enterprises ma anche perché il disco originale riportato alla ribalta è “Void People” di Cyber People, uscito in piena epoca italo-disco, nel 1985, e che vedeva tra i produttori il noto Giorgio Spagna, fratello della ancora più nota Ivana Spagna.  

“Wanna Feel Like A Lover” feat. Ed Mac

Un’altra traccia “cool” per chiudere in bellezza l’album. Un brano pop in piena regola, dalle spruzzate jazz, con la voce del talentuoso Ed Macfarlane della band Friendly Fires a far la parte del leone. Una degna conclusione quindi per un lavoro che consacra il dj tedesco, che in questi quattordici brani sfoggia in pieno la sua versatilità ma soprattutto un livello di produzione di alto livello che non è facile mantenere, soprattutto quando si supera lo “steccato” dell’undeground e si entra di diritto nel calderone del mainstream.

Chapeau, Tino!   

Luca “Lukagee” Giampetruzzi

Written by LUKAGEE





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